Adesso che ci siamo lasciati alle spalle il 2020, siamo pronti a ripartire con grinta e a fare un po’ più lucidamente il punto della situazione. I mesi passati hanno costretto i consumatori a modificare radicalmente le loro abitudini di acquisto: se questo da un lato ha determinato una maggiore attenzione al risparmio e una riduzione dei consumi, dall’altro ha dato una fortissima spinta a nuove abitudini digital, che verranno mantenute anche nel lungo periodo. Scopriamo in che modo.
1. Aumento delle vendite online
I consumatori italiani sono sempre rimasti un po’ indietro sul fronte acquisti online, soprattutto rispetto al resto dell’Europa, agli Stati Uniti e alla Cina. Ma il periodo del lockdown ha fatto desistere anche i più scettici verso l’e-commerce. Le vendite sul web hanno subìto un’impennata, che comprende anche quei settori che prima faticavano a farsi strada online, come l’alimentare e i beni di prima necessità. Se la causa di tutto ciò è sicuramente da ricercare nella pandemia e nella paura del contagio, non bisogna però pensare che queste abitudini verranno abbandonate una volta terminata l’emergenza. Sempre più persone stanno scoprendo la comodità di questi servizi e se l’esperienza è stata positiva, la ripeteranno, rafforzando così il rapporto con il brand.
2. Nuove opportunità anche per i piccoli negozi
Molti piccoli negozi, durante il lockdown, sono riusciti a cavalcare l’onda del cambiamento ed effettuare un salto in avanti in termini di digitalizzazione. Adesso l’obiettivo per loro è riuscire a creare un’esperienza omnicanale, che gli permetta di offrire ai consumatori un’esperienza di shopping completa e soddisfacente, sfruttando al massimo ogni opportunità di vendita. La pandemia, inoltre, ha risvegliato anche il commercio di prossimità: per via delle restrizioni, molte persone hanno incominciato ad acquistare in piccoli supermercati o botteghe di quartiere anziché rivolgersi alla GDO.
3. La trasformazione digitale nel B2B
Le aziende hanno dovuto affrontare una digitalizzazione dei processi interni (smartworking, digitalizzazione dei processi di lavoro, ecc.) ma anche esterni. A causa del lockdown si è incominciato a sfruttare maggiormente gli strumenti digitali anche per la gestione dei rapporti con i clienti e per trovarne di nuovi. Sono crollati i pregiudizi e le resistenze che c’erano nei confronti del digital e la trasformazione delle imprese è accelerata.
Di fronte a questo scenario, quale dovrebbe essere l’obiettivo primario degli imprenditori? Sicuramente per andare incontro ai trend dei consumi è fondamentale colmare eventuali gap a livello di competenze digitali. Per farlo, è necessario avere la consapevolezza che digitalizzare un’impresa è un percorso complesso, che non riguarda soltanto un gli strumenti utilizzati quotidianamente ma presuppone un cambio di mentalità.